CLINICA DELLA TENDINITE
Nella metodologia medica classica, la diagnosi e lo studio della patologia alla base di un sintomo è sempre da ricercare nel trattamento medico. Tuttavia questo modello ideale non sempre è applicabile ai tendini in quanto:
- le patologie legate ai tendini sintomatici non sono stata ancora chiaramente delineate e
- ci si trova spesso di fronte a una discrepanza tra il dolore riportato/percepito e le evidenze portate dalle immagini diagnostiche, probabilmente dovuta al coinvolgimento e alla sensibilizzazione del sistema nervoso, che contribuisce a complicare la diagnosi.
Lo stesso termine “tendinopatia”, infatti, non indica una patologia ma è un termine più generico coniato per indicare che “qualcosa non va” (un insieme di sintomi) a livello del tendine. Quindi, al contrario della diagnosi della patologia e del meccanismo del dolore che causano l’insorgere di una tendinopatia, la diagnosi di “tendinopatia” è ragionevolmente facile da raggiungere a livello clinico, sulla base del dolore percepito e localizzato nel tendine specifico quando viene sollecitato. La tendinopatia è un problema invalidante che impedisce alla persona di svolgere una vita fisicamente attiva e sana e si ripercuote indirettamente sulla società.
Il trattamento delle tendinopatie prevede che il tendine sia caricato e sollecitato progressivamente. Le attività che provocano dolore sono inizialmente da estromettere completamente dal trattamento, per poi procedere con un lento e progressivo inserimento di esercizi che sollecitano il tendine al di sotto della soglia del dolore. Per un trattamento efficace è chiave la collaborazione del paziente a cui verrà richiesto di aderire ad un piano di esercizi terapeutici e che dovrà evitare le attività che sollecitano il tendine in maniera errata.
Il piano di esercizi terapeutici personalizzato verrà monitorato, aggiornato e implementato dal fisioterapista, il quale, contemporaneamente, studierà gli schemi motori che potrebbero aver contribuito all’insorgere della tendinopatia. In alcuni tipi di tendinopatie, come le tendinopatie inserzionali (quelle che colpiscono l’inserzione del tendine, come ad esempio l’epitrocleite), l’esecuzione di esercizi isometrici e isotonici ad alto carico (sempre al di sotto della soglia del dolore ovvero eseguiti in posizione che non provoca dolore) può addirittura alleviare i sintomi durante la fase acuta dell’infiammazione. Più generalmente questo tipo di esercizi sarà parte di ogni piano di riabilitazione, poiché può aiutare nella gestione delle componenti legate al sistema nervoso ed è fondamentale nella reinstituzione della capacità del sistema muscolo-tendineo di accumulare energia e liberarla, prima di tornare a movimenti più complessi necessari al ritorno alla pratica sportiva.
Superata la fase acuta, si potrà procedere con la correzione degli schemi motori che hanno portato all’insorgere della tendinopatia, sia con mezzi fisici – ad esempio il taping – sia con ulteriori esercizi terapeutici volti a correggere postura ed esecuzione di determinati movimenti in modo da prevenire il ricorrere della tendinopatia stessa. Inoltre il piano di esercizi terapeutici potrà arricchirsi di esercizi mirati al rinforzo dei muscoli coinvolti negli schemi motori associati all’iniziale insorgere della tendinopatia